Nome d’Arte

Tempo fa mi sono rivolta ad una agenzia che si occupa di promozione, in sostanza un ufficio stampa. Avevo bisogno di pubblicizzare alcune delle mie uscite discografiche e ne scelsi una piuttosto rinomata, in una delle principali città del nord Italia. Le ditte e le personalità per cui avevano lavorato ed i risultati ottenuti, almeno in apparenza, mi diedero grande speranza e così presi un appuntamento.

Ed eccomi lì pallida e scioccata fuori dal pesantissimo portone di legno appena verniciato, le borchie metalliche conficcate nella schiena e appuntite come un letto per torture medievali e due batacchi inamovibili ai lati della testa che mi fanno sembrare una scultura precolombiana.

Ero così appena uscita da quell’ incontro e con le idee piuttosto confuse. Tutto il mio lavoro e la mia stessa personalità venivano messi in discussione, anzi peggio, vedevano da vicino una sorta di distruzione apocalittica.

La prima cosa: ‘’Dobbiamo cambiare questo suo cognome complicato: Bernecoli. Non si pronuncia bene, è facile cadere in errore con altre parole tipo bernoccoli, bernacoli, berencoli, bernecolì… Insomma lei comprende che un nome come Caruso oppure Florio, piuttosto che Smith suonerebbe (suonerebbe??) meglio!’’.

La seconda: ‘’ Una volta scelto il nome, ad esempio Emy Fox (!!), ecco che si passa alla grafica del logo personalizzato come quello della Barilla per intendersi, e poi alla costruzione del nuovo sito internet! Quello che ha lei ora è vecchio e polveroso, muffito! La musica classica in fin dei conti ha bisogno di essere svecchiata e presentata oggi attraverso una pubblicità nuova, fresca e giovane!’’

Totale preventivo di spesa: 5000 (cinquemila) euro più 3.500 circa per la gestione delle pagine social con un post a settimana.

Inorridita mi avvio verso la stazione dei treni. Penso se Kabaivanska, Penderecki, Szering o Barzizza siano cognomi comodi o immuni da possibili errori di pronuncia. Penso alla Ricciarelli; se avesse continuato a chiamarsi Catuscia o se la Callas avesse tenuto stretto Kalos, cosa sarebbe successo? E se Uto Ughi avesse scelto il secondo nome Diodato o il terzo Emilio? E se invece avesse tenuto Bruto? Ma Garrett, se rimaneva Bongartz?

Forse a un certo punto non ci si riconosce più.

Vedo nelle pubblicità sugli autobus campeggiare la mia faccia lucida di photoshop:  Emy Fox, la migliore contro la polvere classica. Emy Catalano in … Il violino di crema. Emy Florio: parfume classique.

Nomen est omen, dicevano i latini: un nome, un destino.

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