E luce fu!

Penso che comincerò a portarmi delle candele da casa e un parasole.

Luci impertinenti e accecanti, tenebre e ombre.

La via di mezzo pare non esista quando si parla di illuminazione nelle sale da concerto.

Nella mia custodia è sempre presente una di quelle tecnologiche lucine a led comprate in libreria e fatte per gli accaniti lettori notturni (me compresa). Spesso serve e troppo spesso cambio le batterie!

Quando lo spartito si fa oscuro Edison risponde.

Ti trovi timidamente a chiedere: ‘’…ma la luce sarà questa?’’

Risposta: ‘’Si, non abbiamo altre possibilità’’ oppure peggio ‘’ Si certo è bellissimo, così si crea la giusta atmosfera’’ (#nebbia e incidenti).

Flebile e fievole, proveniente da lontane galassie ingestibili. Puoi vedere le 50 sfumature di grigio della tua sagoma muoversi sulla bianca pagina dello spartito, un riccio di violino qui e un bell’archetto di qua, un ciuffo di capelli che copre il passaggio più impervio del concerto e il tuo ridicolo balletto per portare alla luce la riga di pentagramma che stai suonando!

Poi trovi finalmente il genio delle luci che con il suo colpo (proprio di genio) ti illumina di immenso!

Puoi giocare all’inseguimento col tuo occhio di bue, poi usufruire di una abbronzatura gratuita a effetto carbon coke , puoi anche avere delle illuminazioni nel vero senso della parola: puntini bianchi, rossi e blu dappertutto che farebbero concorrenza a un trip di acidi!

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